venerdì 27 marzo 2020

LA DaD SALVATA DAI RAGAZZINI

Uno degli effetti collaterali della DaD è la messa a nudo (e, forse, l'incancrenimento) delle idiosincrasie di ciascun insegnante: il severo è più severo, il lasco è più lasco, il boh è boh.
Ad esempio, Sevillana, che già non era nota per le sue doti di flessibilità e adattabilità, sta scivolando in una sorta di delirio ossessivo-compulsivo da controllo: deve verificare minuto per minuto la presenza dei singoli studenti in streaming, pretende l'attenzione più assidua e vuole mettere note a chi non sa a che pagina del libro sia arrivata la spiegazione, si interroga su dove segnare i richiami sul comportamento, fa inquadrare in webcam la scrivania degli interrogati affinché non vi tengano libri o appunti.
Il tutto, ovviamente, lamentandosene ad intervalli regolari e ravvicinati con chilometrici messaggi nella chat del consiglio di classe della SecondaComplicata.
Ieri pomeriggio, infatti, quando ho riacceso il cellulare (che avevo spento durante la registrazione di un paio di videini), sono stata inondata da ventordicimila messaggi.

  • S: Ecco insomma non è possibile!
  • Ma cos'è successo?
  • S: Non lo so, non capisco, c'è sempre qualcuno che cerca di entrare nelle mie lezioni in streaming!
  • Ma non è qualcuno che cerca di entrare con un'email personale e non istituzionale?
  • Ah, può essere, a me succede, ogni tanto...
  • S: No, no, non è quello! Cerca di entrare in continuazione, e io devo continuamente interrompermi per negargli l'accesso! E poi capita sempre e solo in questa classe!
  • Ma chi è?
  • S: Non lo so, non capisco bene, ha un nome strano...
  • Ma chi?
  • Ma cosa?
  • Sarà stato Trottola: chiede sempre di andare in bagno...
  • S: ah, sì ecco, aveva un nome tipo "Ciro o' Madonnaro"!
"Ciro o' Madonnaro", non si chi tu sia (in realtà, una mezza idea ce l'ho, eccome), ma ti giuro che, appena ti becco, un 10 in pagella non te lo leva nessuno.


mercoledì 25 marzo 2020

DIMMI COME INTERROGHI E TI DIRO' CHI SEI

Chi vuole un collega a garantire la regolarità della procedura.
Chi convoca l'intera classe in streaming ("perché è un'attività di classe!"), fa l'appello, e poi congeda tutti tranne i tre malcapitati.
Chi pretende lo sguardo fisso sulla webcam per tutto il tempo.
Chi li vorrebbe bendati.
Chi richiede una zoomata (e perché non un campo lungo, o un piano-sequenza?) dell'intera stanza per verificare che non ci siano in giro libri, appunti e parenti suggeritori.
Chi ti dice "eh, ma se fisso un'interrogazione solo con due o tre diventa un'interrogazione programmata, e io non faccio mai interrogazioni programmate".

Peccato che nessuno di loro si sia accorto che, se non siamo autorizzati a firmare il registro, niente di ciò che facciamo ha valore legale.

lunedì 23 marzo 2020

IO NON CAPISCO NON CAPISCO (E ALLORA BALLO LA DISCO)

Emergo da due ore abbondanti di riunione in streaming con il Presidemanager e tutti i coordinatori di classe.
Dire che sono basita è dire poco.
Il Presidemanager spinge affinché diamo valutazioni "regolari" sul registro e segniamo le assenze.
I colleghi non vedono l'ora.
A me viene solo da piangere o da ridere istericamente.

sabato 21 marzo 2020

SONO FORTUNATA

Sono fortunata perché, al momento, sto bene, e anche i miei familiari stanno bene.
Devo stare a casa, è vero, ma continuo a lavorare, e percepisco uno stipendio, per questo, e non ho l'angoscia di non poter pagare spesa e bollette.
Nonostante la fatica e l'impegno, sto cercando di portare a casa il meglio, per i miei studenti e per me, da questa situazione: imparo cose nuove, non smetto di pensare, rifletto, cerco di essere critica.
La sveglia non è più puntata alle 6.40 del mattino, e - per una come me - è una meraviglia.
Tutte le mattine mando un vocale con una poesia ai miei studenti; tutte le sere, al telefono, leggo una filastrocca a Nipotella.
Quasi tutti i giorni cerco di fare una telefonata ad una persona cara: familiari, amici, colleghi.
Non vivo certo in una reggia, ma 65 mq per due (più canerigato) sono abbastanza comodi, ho uno studio in cui lavorare e se io o il Benza (il marito n.d.r.) vogliamo isolarci per un po' in una stanza possiamo farlo.
Ho una casa piena di libri e un abbonamento a Netflix: posso leggere, guardare film e serie tv, ascoltare musica.
Pratico yoga da dieci anni, e se mi sento inquieta, non riesco a dormire bene o la schiena scricchiola per le tante ore di immobilità, c'è sempre una tecnica di respirazione o una sequenza di posizioni che mi aiuta.
Posso uscire per una breve passeggiata con Canerigato.
Vivo in quartiere abbastanza verde, e quando apro la finestra vedo alberi e cielo.
Io e il Benza andiamo d'accordo, e sappiamo come ridere delle cose su cui si può ridere, anche se stare insieme 24/7 non è sempre rose&fiori.
Non è facile per nessuno vivere in isolamento prolungato, ma io sono fortunata, e cerco di ricordarmelo ogni giorno, per rispetto verso coloro per cui è molto, molto, molto più difficile che per me.

giovedì 19 marzo 2020

LA DIFFERENZA

Dicono che la didatticaadistanza sia inclusiva, dicono.
Dicono che questo forzato isolamento sia una specie di livella di Decurtisiana memoria, dicono.
Ditelo alla PiccolaLady, che appare in streaming dal giardino della sua villa sul lago, con il riflesso del sole sulle onde che fa capolino tra le fronde degli alberi secolari.
O ditelo a Brunetta, che si è costruita un paravento con il cartone degli scatoloni, così che i fratelli e i genitori che passano dietro di lei non disturbino la videolezione.
O ditelo a Frangialunga, che al dieci febbraio era già al limite delle assenze consentite per un intero anno scolastico, e se non si faceva vedere in classe, figuratevi su uno schermo.
O, ancora, ditelo a Ailovbasket, che, con una famiglia numerosa, senza insegnante di sostegno e senza educatore domiciliare, in questo momento è completamente sola, e non è in grado di gestire in autonomia tutto ciò che serve per rimanere agganciata, almeno un po', al lavoro della classe.
Però loro dicono. 
Senza sapere, senza conoscere, senza nemmeno fare lo sforzo di immaginare. 
Eppure dicono.

mercoledì 18 marzo 2020

VIDEOCONFERENZA

Il momento di maggior successo delle mie videoconferenze è, senza dubbio, quello in cui il Canerigato, di rientro dalla passeggiata di metà mattina, saluta la classe con un ululato.

domenica 15 marzo 2020

L'OCCASIONE


C'è grande confusione sotto al cielo.
Soprattutto, riguardo alla valutazione delle attività didattiche a distanza (valuto? e cosa valuto? interrogo in streaming? non interrogo? e i recuperi delle insufficienze? e se copiano? e le prove scritte?).

Vi risparmio il delirio che si respira nelle chat e nelle email di noi docenti, visto anche il completo silenzio da parte del Ministero - non so voi, ma io mi chiedo cosa diamine stiano facendo laggiù: sono corsi in fabbrica a produrre mascherine? stanno dando una mano ai barellieri nei pronto soccorso? stanno controllando le funzioni algebriche delle curve epidemiologiche? stanno rileggendo La peste di Camus per trarre ispirazione? Boh.
Comunque.
Io ho deciso che, a parte l'accurata registrazione dei riscontri che sto chiedendo ai ragazzi sul lavoro svolto (questionari, elaborati scritti, brevi test online, brainstorming... - tutta roba che devo correggere, eh, un lavorone massacrante) - volete chiamarla valutazione formativa? chiamiamola così -, non effettuerò nessun tipo di valutazione formale e strutturata.
Per una serie di ragioni.
Se si tornasse in classe ad aprile (estremamente improbabile) avrei il tempo per almeno due valutazioni con tutti i crismi i timbri e i bolli di validità necessari, e con quelle - innappuntabili, incontestabili - arriverei allo scrutinio.
Se si tornasse in classe a maggio (più probabile, ma mmmh...), sarebbe comunque necessario un intervento legislativo per rendere valide a tutti gli effetti le valutazioni fatte in questo periodo di sospensione (che infatti, al momento, devono essere segnate come voto che non fa media - in blu, nel nostro registro elettronico), perché un secondo periodo di soli tre mesi effettivi va comunque sanato in qualche modo. In quel caso, tutte le mie annotazioni di cui sopra farebbero comunque brodo.
Se non si ritornasse affatto (ipotesi non esattamente peregrina)... ecchevelodicoaffà?
Ma soprattutto, non darò alcun tipo di valutazione "formale" perché, per la prima e probabilmente unica volta nella mia carriera, ho davvero l'occasione per mostrare ai ragazzi che si può studiare non per la verifica o per il voto, ma semplicemente perché imparare è bello e appagante e rende piena e migliore la vita.
E non me la lascerò certo scappare.

sabato 14 marzo 2020

LO SPIEGONE (didatticadistanza for dummies)

Se state navigando un po', in questi giorni di #iostoacasa e telelavoro, vi sarete accorti che più o meno tutti gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado stanno lamentando l'enorme aggravio di lavoro che la didatticaadistanza impone.
Ma come? - vi starete chiedendo - Ma se nemmeno state andando a scuola?
Già, perché quello che aumenta a dismisura nella didatticaadistanza non è, sempre, il lavoro in sé (beh, dipende, ma questo è un altro discorso) ma il suo (rubo le parole a un collega) carico cognitivo, ovvero il dispendio, di tempo ed energie, per la sua gestione. Ve lo chiarisco con uno spiegone semplice semplice, senza considerare l'ipotesi (frequente) di un docente che prepari una videopresentazione di un argomento.

Dunque, siore e siori, ecco a voi...

IL RIASSUNTO - STANDARD EDITION
  • In classe, mentre lo scrivo sul registro elettronico: "Bene, ragazzi, per la prossima volta leggete il brano a pagina 153 e riassumetelo in tot righe" - "Per quandoooo???" "A che paginaaa???" "Ma righe a pagina intera o piegando il foglio a metà?". Tempo di gestione consegne, risposte incluse, 2 minuti.
  • In classe, la lezione successiva "Ragazzi, per favore, mi ritirate i riassunti e me li consegnate?" "Prof, io mi sono dimenticato" "Prof, io l'ho fatto ma non l'ho stampato" "Prof, io l'ho scritto sul quaderno e non su un foglio sciolto" "Prof, glielo porto domani, la vengo a cercare nell'altra classe". Tempo di gestione ritiro, stando larghi e comprendendo i casi di consegne in ritardo, 3 minuti.
  • A casa, correzione. Considerando una mezza paginetta a testa per 20/25 studenti, e quattro-sette minuti a seconda dei casi. Tempo di correzione, 2 ore circa.
  • In classe, riconsegna con commento generale, ed eventuali domande dei singoli. Tempo gestione riconsegna10-15 minuti.
Totale tempo lavorato in presenza:
- correzione effettiva degli elaborati: 2 ore.
- tempi di gestione: 20 minuti circa.

E ora, siore e siori...

IL RIASSUNTO - DIDATTICAADISTANZA EDITION
  • Consegna: Leggere il brano a pag. 153 e riassumerlo in circa 150 parole [lavorano in videoscrittura, è il sistema più comodo]. Entro mercoledì, inviare i file (nomiato cognome_riassunto) in formato word, odt, rtf o (se altrimenti impossibile) all'indirizzo proflanoisette@scuolonesuperiorone.it. Scrivo questo messaggio in piattaforma, poi apri il registro elettronico e copialo in Registro Altre Attività (per tenere traccia), poi aprire word e salvarlo in file per inviarlo, a fine settimana, al coordinatore che relaziona alla Dirigenza sulle attività di tutta la classe. Manda messaggio Whatsapp ai rappresentanti di classe Ho messo le consegne in piattaformaTempo di gestione consegne, 10 minuti
  • Per ogni file che arriva: apri la posta elettronica, apri il messaggio, scarica il file salvandolo in apposita cartella, eventualmente rinominandolo se - come al solito - è arrivato come ilriassuntodiPippo.doc, rispondi alla mail con un semplice Ricevuto. Rispondi a quelli che inviano la mail senza allegato o che scrivono per dirti che sono in ritardo. Tempo di gestione consegne: un minuto circa a ragazzo + varie ed eventuali, 30 minuti.
  • Correzione: rispetto alla correzione a mano, lavorando con le revisioni di Word e i commenti, il tempo di correzione si allunga un po' (diciamo del 20%), mooolto di più se si decide, ad esempio, di adottare un "codice colori" di evidenziazione degli errori (rosso ortografia, giallo lessico, verde sintassi...) e la riscrittura in fondo o a lato del testo. Facciamo un calcolo approssimativo, probabilmente in difetto: Tempo di correzione2 ore e 30 minuti circa.
  • Riconsegna: per ogni alunno, apri un messaggio di email, inserisci l'indirizzo, scrivi in oggetto correzione riassunto, allega il file (aspetta che si carichi, se la connessione è lenta), scrivi nel testo della mail il laconico in allegato.  Rispondi alle varie mail "prooof, il file non mi si apre" "prooof, non vedo le correzioni". Tempo gestione riconsegna, un minuto e mezzo circa a ragazzo + varie ed eventuali, 1 ora circa.

Totale tempo lavorato a distanza:
- correzione effettiva degli elaborati: 2 ore e 30 circa (+20/25%).
- tempi di gestione: 1 ora e 40' circa (+400%)

Lascio a voi, gentile pubblico, ogni conclusione.
Se vivete con un insegnante, in questo periodo, siate gentili.


venerdì 13 marzo 2020

COSE PIU' IMPORTANTI

Oggi non posso non pensare in continuazione a due mie alunne della QuartaDiesel.
Cognomelunghissimo, che, per gravi problemi familari, è dovuta tornare improvvisamente nella sua IsolaEsotica, a oltre dieci ore di volo da qui, e chissà se la faranno atterrare, e chissà se la terranno in quarantena prima di farla andare a casa, e chissà...
Fanta, partita a fine gennaio per un periodo di studio negli USA, e che ora si ritrova da sola, a Seattle, con la prospettiva imminente della chiusura delle scuole, dell'escalation del virus in un paese che - di fatto - è privo di sanità pubblica. E vorrebbe tanto tornare a casa, ma con il fermo dei voli non sarà affatto facile.
In bocca al lupo, ragazze, vi abbraccio forte con il pensiero.

mercoledì 11 marzo 2020

SCHOLA OMNIA DIVISA EST...

In tutta questa situazione, si delineano con grande chiarezza (se ce ne fosse ulteriore bisogno) alcune grandi categorie di insegnanti.

  • Gli Imboscati. Sono quelli che già di norma non sanno usare un pc, non sanno tenere la classe, non sanno mandare una email, non sanno chi sia il coordinatore di materia (della loro materia). Ora messaggiano con grande nonchalance sulla chat docenti: ah, ma devo predisporre delle attività anche io?... eh, ma io non so usare [inserire nome di supporto tecnologico a piacere]... ah, sì, adesso fammi arrivare in Sicilia [non dite nulla, spero l'abbiano tenuto in quarantena sul treno] e poi mi organizzo...
  • I Tecnoefficienti. Quelli che devono dimostrare che chattano, meetano, hangoutano, zoomano, videopresentano, classroomano, aulavirtualano. Il problema è che spesso vogliono organizzare non solo il proprio, ma anche il tuo, di lavoro. E, sì, hanno rischiato il vaffanculo grosso come una casa. Stranamente, tra questi figurano un paio di personaggi altrimenti noti per il loro solerte fancazzismo e che invece paiono essere stati folgorati sulla via di Damasco della videolezione. Mah.
  • Gli Impiegati. Loro fanno. Non si sa bene cosa, non si sa bene come, ma fanno, con il loro ruolino di marcia da due powerpoint (quelli delle risorse digitali del libro di testo) e una videolezione a settimana. Senza porsi una domanda, fermarsi davanti ad un problema che non sia meramente tecnico. L'importante è che possano certificare di aver fatto.
  • I Francofortesi. Che, pur consapevoli della necessità che la scuola sia viva e presente in questa situazione (della cui drammaticità forse non tutti si sono ancora resi conto), mantenendo il suo ruolo educativo, si interrogano senza sosta sui risvolti etici, pedagogici, relazionali, sindacali, politici (a breve e a lungo termine) di tutto questo inaspettato uragano a distanza. E che, quando parlano con la stragrande maggioranza dei colleghi, non possono far altro che sentirsi, ancora una volta, brechtianamente, seduti dalla parte del torto.

martedì 10 marzo 2020

NATIVI DIGITALI A DISTANZA

Oggi ho fatto compito di italiano, a distanza - ovviamente, con la QuartaDiesel.
Ci eravamo accordati da giorni: allora, ragazzi, io alle 9 pubblico le tracce in piattaforma, resto a disposizione in chat tutta la mattina per eventuali domande e chiarimenti, alle 13 voglio tutti gli elaborati in casella di posta.
Ieri, con grande anticipo, ho inserito in piattaforma un documento word fac-simile del foglio protocollo virtuale:

Nome&Cognome, classe, data

COMPITO DI ITALIANO
SVOLTO A DISTANZA DURANTE IL PERIODO DI SOSPENSIONE DIDATTICA

TRACCIA SCELTA N.

Sotto, una tabella a due colonne (in rapporto 2/3 -1/3) con la seguente indicazione:

Scrivere solo in questa colonna di sinistra, in font chiaro e leggibile (arial, tahoma, calibri, garamond, georgia, times new roman… - no font stile scrittura a mano), in dimensione 12 o 14 pt, interlinea 1,5
(la colonna è già impostata sull’interlinea corretto)
il compito va inviato, entro le ore 13, in file formato pdf*, nominato cognome_compitoitaliano all’indirizzo proflanoisette@scuolonesuperiorone.it
(cancellate pure questa parte una volta che l’avete letta)
BUON LAVORO

Tra le 12.40 e le 13.20 mi sono arrivati (su 20 alunni):
  • n° 6 file in formato word;
  • n° 13 file nominati Francescotema o tema di italiano o Documento1 o...;
  • n° 1 elaborato in cui le indicazioni di cui sopra non erano state cancellate;
  • n° 1 elaborato scritto a tutta pagina;
  • n° 2 elaborati in corpo 9, interlinea singolo;
  • n° 1 elaborato senza Nome&cognome;
  • n° 2 elaborati senza l'indicazione della traccia;
  • n° 1 elaborato scritto nella colonna di destra

Noi docenti, con un bel po' di buona volontà, tanta fatica e un pizzico di incoscienza, forse, saremo anche pronti per la #didatticaadistanza, loro, chiaramente, no.



*il pdf garantisce a loro che l'elaborato non venga modificato successivamente; io li stamperò e li correggerò a mano (no, non ditemi di farmi mandare gli elaborati in word e poi correggerli direttamente al pc, già lo faccio per gli elaborati brevi, ma vorrei arrivare alla fine di tutto ciò avendo ancora due occhi funzionanti - sì, ho gli occhiali da pc con le lenti schermate per la radiazione azzurra; sì, ho installato una di quelle app che regolano la luminosità dello schermo a seconda dell'ora del giorno...)

lunedì 9 marzo 2020

BILANCIO DI UN WEEKEND A DISTANZA


  • Sveglia in zona arancio: una.
  • Ore passate davanti al pc, tra sabato e domenica: 14? 16? 20? boh.
  • Videini realizzati: 5.
  • Mail ricevute: non le ho contate, ma tra le 40 e le 50.
  • Messaggi in chat di classe (coordinatore-rappresentanti, solo docenti, docenti-studenti, docente-rappresentanti): non numerabili.
  • Telefonate consolatorie da/a a colleghi: cinque.
  • Domande ed incertezze: tante, forse troppe.

sabato 7 marzo 2020

DIARIODIDATTICO A DISTANZA - DAY 3

In realtà, per chi vive nel cuore del produttivo Nord, siamo ormai alla fine della seconda settimana senza lezioni.
E i contraccolpi cominciano a farsi sentire.
Ieri mi hanno scritto, ansiosi e preoccupati, i rappresentanti dei genitori della classe che coordino, la Secondacomplicata: e allora come si fa? e i recuperi? e i voti? e il programma? e le videoleezioni? e non li potete interrogare in video?
Quindi, dopo aver sentito il Presidemanager, ho scritto una lunga e dettagliata email alle famiglie, cercando di dare informazioni più chiare possibili e di rassicurare tutti.
Poi ho pensato che, se i genitori stanno così, figuriamoci i figli.
Quindi ho preso il cellulare e ho mandato un messaggio vocale a tutte le mie classi. Niente di che, eh, una roba tipo Tranquilli, ragazzi, non sono defunta o liquefatta in bit dentro ad un pc, statse sereni, bisogna solo imparare a gestire questa cosa che all'inizio sembrava una gran figata e invece forse non è tutta rose&fiori, coraggio, statemi bene, ci vediamo presto [bugia enorme, ndr.].
Le reazioni che ho ricevuto mi hanno sorpreso al punto tale che non ho potuto che trarne un'evidente conclusione:
Il vero problema della didattica a distanza non è la didattica, è la distanza.

venerdì 6 marzo 2020

DIARIODIDATTICO A DISTANZA - DAY 2

Ieri alle 14.30 avevamo appuntamento con il tecnico del telefono per l'installazione della fibra.
Quindi, in tarda mattina, ho staccato prese, cavi ethernet, cavi elettrici, cavini e cavetti, spostato scrivanie, cassettiere e ammennicoli vari: di fatto, il mio pc e i miei libri in studio sono diventati inaccessibili come la vetta del Monte Fato.
Il tecnico ci ha dato buca.
Fine della didattica a distanza.

(perché, voi davvero credevate che noi la didatticaadistanza la facessimo con i potenti mezzi tecnologici messi a nostra disposizione dal MIUR, dalla scuolahahahahahahahahahahahahahahahah? 
Qui, un contributo intelligente su come limitare i danni cose fatte a capocchia)

giovedì 5 marzo 2020

DIARIODIDATTICO A DISTANZA - DAY ONE

In realtà, non è il vero DayOne, perché, essendo qui a casa da fine febbraio, qualcosina (ripassa questo, comincia a leggere quello) si era già predisposto.
E’ però il DayOne dal decreto, decreto che affida ai Dirigenti l’attivazione della didattica a distanza.
Stamattina mi alzo, accendo il cellulare e sulle chat di classe con i colleghi è IL DELIRIO.
Chemminchia è? Il preside ha il Coronavirus?
No, il PresideManager, ieri sera alle VENTIDUEECINQUANTANOVE ha mandato una mail in cui chiede di attivare la didattica a distanza (grazie, lo sapevamo, ce l’avevi già detto, lo stiamo già facendo, seppur artigianalmente) e ai coordinatori di classe di relazionare in merito.
Ma come?
Tre giorni fa ci hai comunicato di registrare le attività sul registro elettronico (nomen omen) e ora vuoi la registrazione della registrazione? E cosa siamo noi coordinatori di classe? Scribi egizi 2.0?
Comunque.
Rispondo agli invasati che alle 7.58 stavano già digitando compulsivamente (io alle 7.58 non so ancora come mi chiamo manco se 17 minuti dopo devo cominciare a spiegare Petrarca o il participio futuro – non chiedetemi come poi accada l’autoagnizione, ma accade, in quei 17 minuti) e poi – dopo doccia, colazione, giretto in rete – mando gentile messaggio in chat Whatsapp ai colleghi della classe che coordino:
Buongiorno a tutti bla bla... come da disposizioni del Dirigente bla bla... breve sintesi delle attività a distanza inviandola alla mia email proflanoisette@scuolonesuperiorone.it. Baci, abbracci e amenità.
Come disposto dalla comunicazione del Dirigente… bla bla… breve sintesi delle attività a distanza… bla bla inviandola alla mia email proflanoisette@scuolonesuperiorone.it. Grazie, baci e abbracci.
Tempo tre minuti e venticinque secondi, piovono le chilometriche risposte di NonnaAbelarda, Santino e CorporeSano – ho dato da studiare da pagina a pagina/il feedback/lo streaming/l’agenda di classe/il riassunto
Cosa c**** non è chiaro nella frase inviandola alla mia email???
Adesso immaginate che diavolo può combinare 'sta gente alle prese con piattaforme online, videolezioni e compagnia cantante.

Welcome (back, per chi mi leggeva altrove, temporibus illis) to the school jungle.

QUAND LE CIEL BAS ET LOURD...

Sono giorni lenti, faticosi, pesanti. La scuola è ricominciata da ieri, e sembra si vada avanti da mesi. Durante le vacanze ho cercato di pe...