sabato 7 marzo 2020

DIARIODIDATTICO A DISTANZA - DAY 3

In realtà, per chi vive nel cuore del produttivo Nord, siamo ormai alla fine della seconda settimana senza lezioni.
E i contraccolpi cominciano a farsi sentire.
Ieri mi hanno scritto, ansiosi e preoccupati, i rappresentanti dei genitori della classe che coordino, la Secondacomplicata: e allora come si fa? e i recuperi? e i voti? e il programma? e le videoleezioni? e non li potete interrogare in video?
Quindi, dopo aver sentito il Presidemanager, ho scritto una lunga e dettagliata email alle famiglie, cercando di dare informazioni più chiare possibili e di rassicurare tutti.
Poi ho pensato che, se i genitori stanno così, figuriamoci i figli.
Quindi ho preso il cellulare e ho mandato un messaggio vocale a tutte le mie classi. Niente di che, eh, una roba tipo Tranquilli, ragazzi, non sono defunta o liquefatta in bit dentro ad un pc, statse sereni, bisogna solo imparare a gestire questa cosa che all'inizio sembrava una gran figata e invece forse non è tutta rose&fiori, coraggio, statemi bene, ci vediamo presto [bugia enorme, ndr.].
Le reazioni che ho ricevuto mi hanno sorpreso al punto tale che non ho potuto che trarne un'evidente conclusione:
Il vero problema della didattica a distanza non è la didattica, è la distanza.

5 commenti:

  1. Il punto che sfugge, a mio avviso, e che nessuno ha il coraggio di dire (a parte il fatto che essendo la FAD una cosa seria non si improvvisa in due settimane, ma nemmeno in due mesi, e che di certo non si mette su mentre si è tutti a casa), è che la cosa, presa nella sua semplicità cristallina, sta messa così: o si torna in classe in un tempo ragionevole, e allora chissenefrega del programma che può SEMPRE essere molto tagliato, oppure non si torna in classe in tempo ragionevole, e allora chissenefrega della scuola perché staremo a nuotare ben altrimenti che nel Serchio, e l'anno scolastico in quel caso dovrebbe essere in estrema serenità non già seipoliticizzato ma annullato, e replicato tra un anno.
    Questo è quanto. Ogni altra cosa è banalmente populismo e demagogia. Ma ora andiamoglielo dire all'italica famiglia, che oggettivamente la scuola va rimandata per causa di forza maggiore.

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  2. Sono assolutamente d'accordo: io ho fatto l'ultima lezione venerdì 21 febbraio e (se tutto resta così com'è, ma ne dubito fortemente) rientrerò in classe lunedì 6 marzo (per lavorare i tre giorni prima delle vacanze di Pasqua? non ci crede nessuno...). Il che significa SEI SETTIMANE: il pentamestre è già diventato un quadrimestre (scarso) e mi sono saltati quasi tutti i recuperi della insufficienze del trimestre. Ma chi vogliamo prendere in giro?

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  3. Non so, pensare che il primo giorno che tu sei a casa, improvvisamente dica: eh, su, da oggi, didattica a distanza, senza preparati, senza preparare gli alunni, senza sperimentare, ecc., mi sembra cretino come mollare sulla Zona Rossa.
    Comunque, c'è un bel video di un prof qui: https://youtu.be/-oXT8P8NR34

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  4. @annalisa: vedi che la pensione in Zona Rossa non è poi così male?

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    1. Sì, non volevo sottolinearlo, ma in effetti innalzo altari alla mia pensione ogni giorno che passa (anche se qualche ex-alunno mi chiede ancora i filmatini di storia o italiano simili a quelli che usavamo ai tempi per le lezioni a distanza :-) )

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