domenica 15 marzo 2020

L'OCCASIONE


C'è grande confusione sotto al cielo.
Soprattutto, riguardo alla valutazione delle attività didattiche a distanza (valuto? e cosa valuto? interrogo in streaming? non interrogo? e i recuperi delle insufficienze? e se copiano? e le prove scritte?).

Vi risparmio il delirio che si respira nelle chat e nelle email di noi docenti, visto anche il completo silenzio da parte del Ministero - non so voi, ma io mi chiedo cosa diamine stiano facendo laggiù: sono corsi in fabbrica a produrre mascherine? stanno dando una mano ai barellieri nei pronto soccorso? stanno controllando le funzioni algebriche delle curve epidemiologiche? stanno rileggendo La peste di Camus per trarre ispirazione? Boh.
Comunque.
Io ho deciso che, a parte l'accurata registrazione dei riscontri che sto chiedendo ai ragazzi sul lavoro svolto (questionari, elaborati scritti, brevi test online, brainstorming... - tutta roba che devo correggere, eh, un lavorone massacrante) - volete chiamarla valutazione formativa? chiamiamola così -, non effettuerò nessun tipo di valutazione formale e strutturata.
Per una serie di ragioni.
Se si tornasse in classe ad aprile (estremamente improbabile) avrei il tempo per almeno due valutazioni con tutti i crismi i timbri e i bolli di validità necessari, e con quelle - innappuntabili, incontestabili - arriverei allo scrutinio.
Se si tornasse in classe a maggio (più probabile, ma mmmh...), sarebbe comunque necessario un intervento legislativo per rendere valide a tutti gli effetti le valutazioni fatte in questo periodo di sospensione (che infatti, al momento, devono essere segnate come voto che non fa media - in blu, nel nostro registro elettronico), perché un secondo periodo di soli tre mesi effettivi va comunque sanato in qualche modo. In quel caso, tutte le mie annotazioni di cui sopra farebbero comunque brodo.
Se non si ritornasse affatto (ipotesi non esattamente peregrina)... ecchevelodicoaffà?
Ma soprattutto, non darò alcun tipo di valutazione "formale" perché, per la prima e probabilmente unica volta nella mia carriera, ho davvero l'occasione per mostrare ai ragazzi che si può studiare non per la verifica o per il voto, ma semplicemente perché imparare è bello e appagante e rende piena e migliore la vita.
E non me la lascerò certo scappare.

2 commenti:

  1. Hai detto tutto tu. Spero che riusciamo a dirlo a qualche matto intorno a noi, ecchetelodicoaffa'?

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  2. Io ho perso il contatto con la realtà alle 11.25 di oggi.

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