martedì 28 aprile 2020

TRE GALLINE SUL COMO'

Quindi, fatemi capire: fino all'altroieri se il pargoletto si faceva la bibi al ditino mentre pirleggiava in corridoio durante l'intervallo scattavano richieste di colloqui, moduli, assicurazioni e denunce per culpa in vigilando, e adesso, in piena pandemia, volete rimandarceli tutti in classe per farsi un po' di immunità di gregge e riportare a casa, insieme ai compiti e alle briciole della merenda, un bel pacchetto di vairus con cui infettare mamma, papà, nonni e zii?
Io, comunque, boh.

martedì 21 aprile 2020

AI RIAPERTORI

A tutti coloro che vogliono riaprire le scuole al più presto.*

Dove eravate, quando la Ministra Moratti ha falcidiato il tempo pieno nella scuola primaria e secondaria di I grado?
Dove eravate, quando la Ministra Moratti ha rivisto le modalità di assegnazione delle supplenze brevi, facendo sì che classi rimanessero scoperte anche fino a due settimane senza che si potesse chiamare un supplente?
Dove eravate, quando la Ministra Moratti (sempre lei) ha rivisto le modalità di costruzione dell'orario-cattedra, mandando a monte la continuità didattica e aggravando il carico di lavoro per ciascun docente (almeno una classe in più) a parità di stipendio?
Dove eravate, quando la Ministra Gelmini ha ridotto il tempo-scuola in tutti gli indirizzi della scuola secondaria di II grado?
Dove eravate, quando la Ministra Gelmini e il Ministro Tremonti hanno tagliato otto miliardi di euro alla scuola pubblica (29 ottobre 2008, io mi ricordo, sì, mi ricordo) e hanno bloccato il rinnovo del contratto dei docenti?
Dove eravate, quando la Ministra Gelmini (sempre lei, ancora) ha decretato che non si potessero più istituire classi prime con meno di 27 alunni, aprendo così l'era delle "classi pollaio"?
Dove eravate, quando la Ministra Gelmini ha innalzato da 20 a 25 il numero massimo di studenti per classe in presenza di un alunno disabile?
Dov'eravate, quando le riforme pensionistiche hanno costretto a rimanere in cattedra migliaia di docenti ultrassessantenni?
Dove eravate, quando, ogni anno, le leggi finanziarie tagliavano fondi alla scuola pubblica?
Dove eravate, quando i docenti chiedevano procedure chiare e stabili per i percorsi di abilitazione e immissione in ruolo?
Dove eravate, quando i servizi di pulizia e manutenzione venivano esternalizzati?
Dove eravate, quando i soffitti crollavano e le palestre venivano chiuse perché inagibili?
Dove eravate, mentre facevamo i doppi turni perché mancavano le aule?
Dove eravate, ogni giorno, quando i vostri figli entravano in scuole che, al 90%, non rispettano le normative minime delle leggi sulla sicurezza?
Dove eravate, allora, mi chiedo?

Almeno, abbiate la decenza di non nascondervi dietro il dito del diritto all'istruzione, perché, se ve ne fosse fregato qualcosa del diritto all'istruzione, e vi foste battuti con articoli e petizioni, come state facendo ora, forse adesso avremmo scuole con spazi e strutture dignitosi e un rapporto alunni/docenti  dignitoso, tali da consentire una riapertura in tempi dignitosi, con garanzie di sicurezza dignitose, per garantire ai vostri figli un'istruzione dignitosa.
Ah, no, quella sono anni che facciamo di tutto per garantirgliela, nonostante tutto.

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*Una (doverosa ma inutile) precisazione: tra coloro che vorrebbero poter riaprire le scuole al più presto ci sono, e in primissima fila, gli insegnanti, che sono i più consapevoli dei problemi e delle difficoltà che la DaD comporta anche per gli studenti e per le famiglie, dal momento che la fanno ogni santo giorno, weekend inclusi.

lunedì 20 aprile 2020

CAMBIO DELL'ORA

Stamattina non ho controllato l'agenda di classe e sono entrata nella "stanza" dello streaming con la QuartaDiesel con quasi un quarto d'ora di ritardo, un po' come quando scendo trafelata dal terzo piano, dopo aver tirato in lungo la lezione in TerzaSprint.
E loro erano lì, che se la chiacchieravano e ridevano in ordine sparso. Proprio come quando scendo trafelata dal terzo piano dopo aver tirato in lungo la lezione in TerzaSprint.
Poi mi hanno visto e si sono ricomposti, buongiorno prof, come sta.
E io, invece, avrei voluto stare lì, nascosta dietro lo schermo, ad ad ascoltarli mentre parlavano di quella volta che e si lamentavano dei troppi compiti di inglese.
Mi sa che lo rifaccio.
Arrivare in ritardo, dico.
Proprio come quando scendo trafelata dal terzo piano dopo aver tirato in lungo la lezione in TerzaSprint.

domenica 19 aprile 2020

FACCE

Mi mancano le facce.
La faccia di chi non ha capito ma si vergogna ad alzare la mano.
La faccia di ha capito una cosa difficile e si illumina di colpo.
La faccia di chi sta facendo lo sforzo di capire.
La faccia di chi "sì, prof, l'abbiamo capito, possiamo andare avanti, adesso?". 
La faccia di chi pensa ad altro e guarda fuori dalla finestra.
La faccia di chi è interessato.
La faccia di chi è annoiato.
La faccia di chi vorrebbe intervenire ma è troppo timido per farlo e aspetta che io intercetti il suo sguardo e lo chiami.
La faccia di chi vorrebbe intervenire ma si trattiene, per non intervenire sempre lui.
La faccia di chi ha bisogno di andare al bagno ma non vuole interrompere.
La faccia di chi "che cavolo sta dicendo, questa?".
La faccia di chi non vede l'ora che suoni la campanella.
La faccia di chi non vorrebbe che la campanella suonasse così presto.
La faccia di chi sa che sarà interrogato.
La faccia di chi spera di non essere interrogato.
La faccia di chi deve stare nel banco con un compagno che non sopporta.
La faccia di chi sta in banco col migliore amico.
La faccia di chi fa finta di niente ma sotto al banco si tiene per mano.
La faccia di chi è seduto in prima fila, e vorrebbe stare in fondo.
La faccia di chi si nasconde dietro al compagno davanti.
La faccia di chi sbircia sul banco del compagno. Davanti, dietro, di fianco, non importa.
La faccia di chi ha dimenticato il compito o il libro o il quaderno, e spera che non me ne accorga.
La faccia di chi "ma non potevo starmene a casa, oggi?".
La faccia di chi "meno male che oggi non sono stato a casa".
La faccia di chi, la scuola, è il minore dei mali.
La faccia di chi sta bene.
La faccia di chi sta male.
La faccia di chi non sa come sta.

Mi mancano le facce come se mi mancassero gli strumenti essenziali del mio lavoro, come se un medico dovesse fare diagnosi e prescrivere terapie attraverso uno schermo, senza misurare la pressione, sentire il battito, far tirare fuori la lingua.

Quando, un paio di settimane fa ho scoperto Meet Grid View e l'ho installato e ho chiesto alla QuartaDiesel di accendere per un momento tutte le webcam e li ho visti tutti lì, davanti a me, chi in camera, chi in cucina, chi sul balcone, e poi ho condiviso la mia schermata con loro e si sono visti tutti lì, loro, tutti insieme, e hanno tutti trattenuto il fiato per un istante e poi è partito un oooh collettivo, ecco, [lucciconi a parte] è stato un pochino, un pochino piccolo piccolo, come essere in classe.

Perché le classi sono fatte di facce.
Una per una, e tutte insieme.

mercoledì 15 aprile 2020

DISTORSIONE TEMPORALE

Cos'ho fatto in questi giorni di vacanze pasquali?
Ho corretto, come al solito.
Mezzo pacco di temi cartacei che era lì ad aspettarmi, derelitto, da fine febbraio.
(e un po' di altra roba, anche)

Questo la dice parecchio lunga su quanto sia impegnativa - almeno per me - la gestione della DaD.

giovedì 9 aprile 2020

NONNAABELARDA E IL CONSIGLIO DI CLASSE IN VIDEOCONFERENZA

Ci siamo tutti.
Lei no.
Aspettiamo un po'.
Non arriva.
Cinque minuti.
Dieci minuti.
Le mando un messaggio sulla chat Whatsapp.
Dice che non riesce ad entrare.
Non trova il codice.
Dico che le ho mandato l'invito via email.
Non trova l'email.
Vuole il codice.
Le scrivo il codice.
Dice che lo vuole "in blu".
Ci metto cinque minuti buoni a capire cosa voglia dire "in blu" - vuole il link tutto intero e non solo il codice finale.
Le scrivo il link.
Finalmente entra.
La vediamo agitarsi, muta, sullo schermo.
Ha il microfono spento.
Le dici accenderlo.
Lo accende.
Ha il microfono a palla e assorda tutti.
Le dici di abbassare il volume.
Siccome ha il volume a palla, non sente e continua ad assordarci.
Qualcuno le scrive nella chat della "stanza virtuale".
Non vede la chat.
Abbassa il volume.
Abbassa il volume.
ABBASSA IL VOLUME.
Finalmente capisce.
Abbassa il volume.
Blatera ininterrottamente per dieci minuti sul fatto che lei interroga, lei mette i voti, è una questione di professionalità.
(In videoconferenza è molto più difficile toglierle la parola che in presenza).
Blatera.
Finalmente, si placa.
Non spegne il microfono.
E' tutto uno bzzz fffrrrrkkk ssscrrr di sottofondo.
Spegni il microfono.
Spegni il microfono.
SPEGNI IL MICROFONO.
Non trova il comando.
Lo trova.
Finalmente si può parlare umanamente.
Lo riattiva: "Scusate, sono le 17.35, questo consiglio dovrebbe essere già finito, io vado. Ciao".

Se davvero non va in pensione a giugno, a settembre l'ammazzo io. Altro che Covid.

mercoledì 8 aprile 2020

CHIACCHIERE DA STREAMING

Piano piano, non so bene come, si sta creando una piccola ritualità anche delle lezioni in streaming, soprattutto con alcune classi: quando si apre la connessione, mentre si aspetta che tutti siano entrati nella "stanza virtuale", quello è il momento della chiacchiera, del "come va? tutto bene?", "oh, guarda che bel gatto!", "ma che capelli hai, stamattina?", "prof, dov'è Canerigato*?", "Dawn, la mamma [commessa in un grande supermercato della città] sta bene? sta facendo turni molto lunghi?" "e la tua [operatrice sanitaria], Vita?" "oh, ma che bel copriletto!" e così via.
La webcam, poi, ha strani effetti: chi non la patisce per niente, chi la accende solo sotto minaccia di tortura, chi invece - forse sentendosi più protetto dalle quattro mura domestiche - invece prende coraggio, e parla e interviene quanto in classe non ha mai fatto, come FollettoOcchialuto: dopo una seconda silente, una terza con qualche barbaglio di vitalità, già dall'inizio di quest'anno (complice anche Ariosto) ha sfoderato una vena di sottile umorismo che ora sta venendo pienamente alla luce (dello schermo).
Stamattina, con la QuartaDiesel, prima di affondare le teste nell'Ortis, si parlava di cucina (Ugo, amante dei piaceri della vita, avrebbe apprezzato, lo so).
PescePilota: "Prof, io non avevo mai preso in mano nemmeno un cucchiaio, e invece adesso sto cucinando un sacco!
"Anch'io!"
"Anch'io"
"Io no, prof, io mangio e basta"
"Io sto facendo un sacco la pizza!"
Fanta (rientrata finalmente dagli USA): "Io l'altra sera ho provato a fare la pizza, ma con il lievito in bustina: è venuta una schifezza, mai più!"
PescePilota: "Eh, no, devi usare il lievito di birra!"
Fanta: "Ma non l'ho trovato!"
"Nemmeno io"
Serenella: "Ma prof, ma non si trova più il lievito! Sembra che tutti facciano la pizza ogni giorno!"
"Vero!"
Io: "Vero, ragazzi... so che qualcuno ha cominciato a fare la pasta madre, ma mi pare sia un po' complicata da gestire"
FollettoOcchialuto, scuotendo la testa: "Sì, prof, guardi, è un casino: e rinfresca qui, e aggiungi là, e è troppo calda, e è troppo fredda, è troppo asciutta, no, è troppo bagnata... a 'sto punto, io mi prendo un cucciolo!".

Ragazzi, meno male che ci siete.

*Canerigato è ovviamente già una star dello streaming, soprattutto quando rientra dalla passeggiata di metà mattina ululando di gioia.

domenica 5 aprile 2020

SPIGOLATURE SPARSE (DAI CONSIGLI DI CLASSE IN STREAMING)

Punto 1 dell'O.d.G.: Riduzione delle ore di lezione in streaming rispetto al monte-ore in presenza (circa il 50%, non oltre le 20 ore settimanali per classe).

  • Sevillana (2h + 1 di conversazione): "Dunque, un'ora la faccio io, una la conversatrice... e poi un'altra per correggere gli esercizi o interrogarli".
  • VictorianAge (2h + 1 di conversazione): "Un'ora di letteratura, un'ora di conversazione e un'ora per le interrogazioni".
  • FrozenBlonde (2h + 1 di conversazione): "Un'ora spiego, un'ora interrogo e poi c'è lo spazio della conversatrice".
  • NeroChimico (2h): "Io faccio due ore... però di cinquanta minuti!"
Punto 2 dell'O.d.G.: Attività a distanza.
  • "Scusa, NonnaAbelarda, i ragazzi chiedono quando li farai scrivere un po'" - "Scrivere? E come faccio a farli scrivere? Io non conosco tecniche adatte per farli scrivere in queste condizioni!" - "Beh, li fai scrivere al computer..." - "Ah, no, io non conosco questi metodi!" - "Ma guarda che non c'è niente di complicato: loro scrivono su un file di word, te lo mandano via mail..." - "Ah, nononononono!!! Io non conosco queste tecniche e questi metodi! Io non li so usare!! E poi non ho il computer!!! E il computer ce l'ha mia figlia e lo usa per lavorare dalle sei del mattino alle undici di sera!!!!".
  • "Retta, i genitori chiedevano come mai non fai lezioni in streaming" - "Nononono! E se mi registrano? E se fanno casino? E se mi mettono su internet?"
Punto 3 dell'O.d.G.: Valutazione.
  • BioBigotta: "Bisogna mettere i voti sul registro, l'ha detto il preside!"
  • Sevillana: "Io li interrogo!
  • VictorianAge: "Io li interrogo!"
  • NonnaAbelarda: "Io li interrogo!"
  • FrozenBlonde: "Io li interrogo!"
  • NeroChimico: "Io li interrogo!"
  • NonnaAbelarda: "E metto anche le insufficienze, è una questione di dignità professionale!"
  • VictorianAge: "Sì, comunque se davvero li promuovono tutti io smetto di fare lezione, tanto, a cosa serve?"
Ditemi, quand'è che riaprono i peggiori bar di Caracas?

giovedì 2 aprile 2020

IL PRIMO

E' arrivato.
Il primo lutto per Covid-19 nella famiglia di uno dei miei alunni.
Non è la prima volta che a qualcuno di miei studenti muore un nonno, una zia, talvolta anche un genitore o un fratello. Ma le altre volte è stato diverso: c'era un luogo, un gruppo, un momento, in cui si poteva stare vicini e fare un gesto, dire una parola, lanciare uno sguardo.
Adesso no.
Ed è un vuoto che rimbomba fortissimo.

QUAND LE CIEL BAS ET LOURD...

Sono giorni lenti, faticosi, pesanti. La scuola è ricominciata da ieri, e sembra si vada avanti da mesi. Durante le vacanze ho cercato di pe...