E così, da lunedì si ritorna in DaD.
E stavolta non saranno tre mesi, ma sarà lunga, lunghissima.
Il conto è presto fatto.
I primi risultati della chiusura delle scuole si vedranno tra un paio di settimane, intorno al 7/8 novembre:
- caso a) non ci sono miglioramenti evidenti, e allora sarà lockdown duro (e cazzi amarissimi) per tutti;
- caso b) i miglioramenti ci sono... e allora meglio che le scuole stiano chiuse ancora un paio di settimane, diciamo fino all'inizio di dicembre...
- dicembre: vorrai mica limitare lo shopping natalizio e mandare in rovina i commercianti?
- gennaio e febbraio: è possibile (se durante le vacanze natalizie tutto andrà per il meglio) un tentativo di riapertura dopo l'Epifania, ma - siamo seri - sono i mesi del picco influenzale, davvero credete che il sistema sanitario reggerà?
- marzo: è stato il mese peggiore del 2020, perché nel 2021 il virus dovrebbe essere più amichevole?
Ovviamente, sono incazzata, delusa, depressa e mi viene anche un po' (parecchio) da piangere.
Ovviamente, nessuno con un minimo di sale in zucca pensava che si potessero fare i miracoli (raddoppiare il numero dei docenti, raddoppiare gli spazi, raddoppiare i mezzi pubblici) e riparare in sei mesi a vent'anni almeno di sistematico saccheggio della scuola (e della sanità) pubblica.
Ovviamente, nessuno con un minimo di sale in zucca può pensare che ora, in Lombardia e nelle regioni più colpite, non siano necessarie misure emergenziali, alle quali, come cittadina, e pur con la morte nel cuore, non mi sento davvero di oppormi.
Però, però qualcosa si poteva fare, da subito, almeno per rendere la vita più facile alle scuole e limitare la pressione sui trasporti pubblici. Cosa? Queste cose, ad esempio:
- sfruttare gli Esami di Stato in presenza per effettuare uno screening a campione che, probabilmente, avrebbe offerto qualche dato statistico ed epidemiologico in più per capire come si propaga il virus in ambiente scolastico;
- abrogare/mettere in mora la norma sul limite minimo di 27 alunni per la formazione delle classi prime;
- abrogare/mettere in mora la norma sull'accorpamento delle classi parallele;
- abrogare/mettere in mora la norma che prevede, per i docenti, la cattedra completa a 18 ore di lezione frontale, ritornando al sistema di "tot cattedre complete ogni X corsi", che consente sia una piena continuità didattica sia di avere un certo numero di ore a disposizione per lo svolgimento delle decine e decine di attività ed esigenze della scuola (sostituzioni docenti assenti, sorveglianze, attività di recupero e potenziamento...);
- prevedere una sospensiva per tutte le attività non strettamente curricolari: CLIL, PCTO e quell'obbrobrio concettuale e didattico che è la nuova Educazione Civica;
- evitare la riapertura delle graduatorie, riconfermando i docenti supplenti incaricati nell'a.s. 2019/20, così da arrivare al 14 settembre con un organico quasi al completo (qualche buco da tappare o qualche rinuncia sarebbe stata comunque prevedibile);
- ritornare, almeno temporaneamente, al sistema dei (cari, vecchi, ragionevolissimi) bacini d'utenza per le iscrizioni alla classe prima, così da limitare gli spostamenti sul territorio;
- posticipare almeno alla fine di ottobre la riapertura di tutte le attività sportivo-ricreative nella fascia 0-19 anni, così da valutare prima l'impatto della riapertura delle scuole sulla circolazione del virus, senza aggiungere un altro potenziale moltiplicatore di contagi;
- precettare gli automezzi del trasporto privato (che, tra l'altro, già paghiamo con i soldi pubblici, perché usufruiscono - giustamente - della CIG) per destinarli esclusivamente al trasporto degli studenti sulle tratte più frequentate (ma sarebbe servito anche uno studio preventivo dei flussi dei pendolari, che nessuno si è sognato di fare, in nessuna parte d'Italia);
- prevedere l'apertura posticipata di banche, uffici pubblici, negozi non prima delle 10 del mattino (studenti sui mezzi dalle 7 alle 8.30, poi i lavoratori);
- obbligare le aziende a proseguire, ove possibile, con il lavoro agile e il telelavoro, anziché far rientrare gli impiegati, in massa, negli uffici e nelle aziende (si possono obbligare a stare a casa davanti al pc i 15enni ma non i loro genitori?).
Non potrei essere più d'accordo. Anzi, ora che ci penso è la prima lista di provvedimenti sensati legati alla riapertura delle scuole che mi capita di leggere. E certo non è un caso che in tanti si siano sbizzarriti a dipingere la scuola del futuro, classi di dieci alunni, ampi spazi, parchi giochi, mensa a tre stelle Michelin e non so che altro, invece di chiedere un sobrio rinnovo dei contratti precari di quest'anno e classi prime di massimo 25 o 22 alunni - condizioni che avevano una qualche possibilità di venire approvate.
RispondiEliminaForza e coraggio, e non facciamo previsioni 😱😱😱
Sono talmente d'accordo anche io, come sai, che tutti quelli sulla scuola li ho urlati pubblicamente mettendoci la faccia (e talora anche la tua, citandoti). Sullo sport e lo sw privato, ricondivido. Aggiungo anche la questione delle mascherine obbligatorie, che ha intuppato il tracciamento (perché nel rapporto ISS Covid, che io e poche altre decine di persone, tra cui te, in Italia, abbiamo letto a memoria, si legge per l'appunto, ma va'?, che altra cosa è diagnosticare il rischio qualcuno che è stato con mascherina sempre e qualcuno che è stato con mascherina mai. E, giustamente, per le ATS, i regolamenti di istituto delle scuole valgono come il due di coppe a briscola quando la briscola è bastoni.
RispondiElimina@murasaki: ma infatti, sobrietà e stile!
RispondiElimina@povna: mi sono volutamente astenuta dagli aspetti più propriamente sanitari (vogliamo aprire il dolente capitolo del tracciamento?)