E ci mancava anche la viceministra che propone di riaprire le scuole per l'ultimo giorno di scuola.
E tutti dietro - genitori opinionisti giornalisti sapientoni vari - a uggiolare e sospirare e asciugarsi la lacrimuccia per il "simbolo" il "ricordo" il "rito di passaggio", come nelle migliori pagine di Cuore - primo fra tutti il Gran Maestro della Banalità, Massimo Gramellini (che poi mi chiedo, ma che razza di società è quella che ha delegato alla scuola, la maltrattata, bistrattata, impoverita scuola, ogni rito di passaggio, ogni forma di socializzazione?).
Ora.
Se le scuole possono essere sicure l'8 giugno, se posso far tornare in classe venticinque bambini e due insegnanti, perché non il 5? o il 3? o il 28 maggio? Cosa stiamo facendo tutti casa? Siamo qui a pettinare le bambole [cit.]?
Io sono la prima a voler disperatamente tornare il prima possibile - domani, oggi, anzi, ieri - in classe, ma ci voglio tornare con tutti i crismi e in tutta sicurezza, per chi ci lavora e per chi ci studia.
Perché la scuola non è un bar della movida - "e perché la movida sì e i bambini no"? Ma perché, o imbecilli, andare a fare l'aperitivo o in palestra non è obbligatorio, perché il gestore del bar non è civilmente e penalmente responsabile per un eventuale contagio, perché può sbattere fuori chi non indossa guanti e mascherina (se prescritti), perché bar ristoranti palestre estetisti non hanno a che fare con minorenni (mai sentito parlare di culpa in vigilando?).
Quindi, cari genitori opinionisti giornalisti sapientoni vari, organizzatelo pure, il vostro ultimo giorno: all'aperto, in un bel parco pubblico, da privati cittadini. Fatelo, fate incontrare i bambini, le maestre, i bidelli, cani gatti e porcospini.
Se non arrivano le forze dell'ordine a farvi una bella multa.
Se non arrivano le forze dell'ordine a farvi una bella multa.
Che dire? Applauso.
RispondiElimina@annalisa: sono scorata. quello che sto leggendo sulle linee guida per la ripresa a settembre mi fa venir voglia di mettermi in malattia...
RispondiEliminaHai letto le reazioni dei genitori alle linee guida? Quelle linee guida fanno pietà, ma il problema è la parte tecnica del CTS, non la scientifica. Invece l'ululato è alle mascherine, è al distanziamento, è all'assenza di assembramento al grido di "i bambini non sono veicoli di contagio oramai è provato"", oppure "ma ti pare che per un caso mettono la scuola in quarantena" o "ma ti pare che per due linee di febbre devono stare a casa". Io sono autenticamente sconcertata.
RispondiElimina@povna: sì, ho letto e purtroppo, con qualcuno ci ho anche discusso. Ma guarda che ci sono anche tanti colleghi che la pensano così.
RispondiEliminaTroppi, purtroppo.
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