martedì 19 maggio 2020

CONTRADDIZIONI

Non ne posso più.
Sono stanca, stravolta, stremata.

Voglio tornare a scuola, al lavoro in classe.
Però mi rendo anche conto che per cercare di proporre ai miei alunni una didattica almeno dignitosa mi sono ingegnata, ho trovato soluzioni, ho sperimentato e fatto cose che, in presenza, non avrei nemmeno considerato, e che forse sarebbe un bene trasferire - almeno in parte - anche nella mia didattica (ex)abituale.

E quindi?
E quindi la DaD è (anche) cosa buona e giusta?

Nescio. Sed fieri sentio et excrucior.

5 commenti:

  1. Io in forma puramente integrata alla didattica, quella vera, il digitale lo usavo correntemente (le mie classi erano già tutte su CR e su CR abbiamo fatto, e vinto, due progetti provinciali su due negli ultimi due anni, e quasi tutti i compiti progettuali di gruppo avvengono in didattica lì). Io questo l'ho sempre saputo e per questo sono d'accordo con te. Come sai, concluderò, credo unica di tutta la scuola, orgogliosamente i tre mesi senza avere MAI interrogato né fatto test su CR o su Google Moduli o simili. Eppure so perfettamente che le mie classi, in mezzo a questo mare faticosissimo, sono riuscite a tenerle con me sulla zattera, e ce la siamo anche arredata al meglio.
    Non è eguale negli altri gradi, e questa è la prima cosa che sappiamo bene. Non è la norma, e anche questo abbiamo il coraggio di dircelo, io e te non siamo la norma, né come visione, né come uso integrato di strumenti, né come approccio didattico, se proprio non vogliamo tirare in ballo il talento. E ci aggiungo anche la pacatezza di un atteggiamento terzoviista in tutto questo periodo, che ha difettato in molti, come ben sappiamo.
    Questi sono alcuni dei problemi. La didattica a distanza non funziona oltre che perché non c'è la scuola perché in assenza dell'essenziale mette in luce tutti quelli che sono poco buoni, come docenti. E in questo io son sconcertata che sia andata così bene, perché la scuola (superiore sempre) mi pare un enorme quadro impressionista: vista da fuori il disegno funziona anche se da vicino son tutte macchie, e belle sode, pure. E io sono già allibita che i danni, non della didattica a distanza, ma dei colleghi a distanza siano stati così pochi nei nostri gradi.
    Di contro, rientrare, a meno di soluzioni avventurose o antisalariali e contrattuali, significa rinunciare a 2/3 delle classi, per esempio nella nostra materia, se no 1/2, se hai il gran culo di avere due quinte, almeno 1/3. E penso con moderata arroganza che i miei alunni, le loro famiglie, e anche io, sarebbero assai più lieti di continuare a distanza con me che andare in presenza con una supplente. Ma sbaglierò io.

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  2. Sì, hai ragione. Per anni ho mescolato la (cosiddetta) didattica a D. con quella in presenza, frequentando corsi online che mi hanno indirizzata a strumenti belli (e divertenti) da usare coi ragazzi. Sono stata fortunata (nonostante i bastoni tra le ruote della nuova dirigenza negli ultimi anni) ma se c'è qualcosa di buono in tutto quello che sta accadendo, sono sicura che saprai approfittarne. Per il resto, pazienta. Le cose non si sono ancora raddrizzate abbastanza.

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  3. È stata una botta di vita, involontaria, ma anche un certo allentamento di regole non scritte ma ritenute obbligatorie. Diciamo che in circostanze nuove vengono comunque in mente idee e possibilità nuove - è, questa, una caratteristica dell'essere umano. Ma se mai ci ritroveremo in queste secche, spero tanto che ci sia la 5G a darci mano

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  4. Demonizzare la Dad per posizione ideologica o per opposizione cronica è miopia; come te, ho imparato molto e qualcosa deve essere travasato in classe, il meglio insomma, ma questo meglio va lasciato alla libertà e alle competenze(?)del docente.

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  5. non so, io continuo a farmi mille domande.
    se io e qualcun altro ci siamo fatti in quattro per adattare le proposte didattiche, la maggioranza ha continuato a fare come al solito, ovvero lezione frontale + interrogazione. mi chiedo se tutto il mio sbattimento ne valga la pensa...

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