domenica 19 aprile 2020

FACCE

Mi mancano le facce.
La faccia di chi non ha capito ma si vergogna ad alzare la mano.
La faccia di ha capito una cosa difficile e si illumina di colpo.
La faccia di chi sta facendo lo sforzo di capire.
La faccia di chi "sì, prof, l'abbiamo capito, possiamo andare avanti, adesso?". 
La faccia di chi pensa ad altro e guarda fuori dalla finestra.
La faccia di chi è interessato.
La faccia di chi è annoiato.
La faccia di chi vorrebbe intervenire ma è troppo timido per farlo e aspetta che io intercetti il suo sguardo e lo chiami.
La faccia di chi vorrebbe intervenire ma si trattiene, per non intervenire sempre lui.
La faccia di chi ha bisogno di andare al bagno ma non vuole interrompere.
La faccia di chi "che cavolo sta dicendo, questa?".
La faccia di chi non vede l'ora che suoni la campanella.
La faccia di chi non vorrebbe che la campanella suonasse così presto.
La faccia di chi sa che sarà interrogato.
La faccia di chi spera di non essere interrogato.
La faccia di chi deve stare nel banco con un compagno che non sopporta.
La faccia di chi sta in banco col migliore amico.
La faccia di chi fa finta di niente ma sotto al banco si tiene per mano.
La faccia di chi è seduto in prima fila, e vorrebbe stare in fondo.
La faccia di chi si nasconde dietro al compagno davanti.
La faccia di chi sbircia sul banco del compagno. Davanti, dietro, di fianco, non importa.
La faccia di chi ha dimenticato il compito o il libro o il quaderno, e spera che non me ne accorga.
La faccia di chi "ma non potevo starmene a casa, oggi?".
La faccia di chi "meno male che oggi non sono stato a casa".
La faccia di chi, la scuola, è il minore dei mali.
La faccia di chi sta bene.
La faccia di chi sta male.
La faccia di chi non sa come sta.

Mi mancano le facce come se mi mancassero gli strumenti essenziali del mio lavoro, come se un medico dovesse fare diagnosi e prescrivere terapie attraverso uno schermo, senza misurare la pressione, sentire il battito, far tirare fuori la lingua.

Quando, un paio di settimane fa ho scoperto Meet Grid View e l'ho installato e ho chiesto alla QuartaDiesel di accendere per un momento tutte le webcam e li ho visti tutti lì, davanti a me, chi in camera, chi in cucina, chi sul balcone, e poi ho condiviso la mia schermata con loro e si sono visti tutti lì, loro, tutti insieme, e hanno tutti trattenuto il fiato per un istante e poi è partito un oooh collettivo, ecco, [lucciconi a parte] è stato un pochino, un pochino piccolo piccolo, come essere in classe.

Perché le classi sono fatte di facce.
Una per una, e tutte insieme.

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